Feste di Natale, che stress

Lo stress, parola usata fino allo sfinimento (che stress sto’ stress!), è un elemento fisiologico importante che serve ad adattarci agli stimoli dell’ambiente. E’ lo stress che ci fa svegliare più rapidamente alla mattina, svolgere un lavoro in un tempo utile, reagire velocemente davanti a un pericolo improvviso. Probabilmente gli esperti del settore, i neurofisiologi, troveranno semplicistiche queste parole, ma il mio obiettivo non è quello di scrivere un trattato sullo stress, bensì di suggerire qualche strategia per rendersi la vita più leggera e piacevole in occasione delle feste di Natale.

Essendo abusato il termine stress, si è adottata la parola eustress per indicare quello buono, che ci aiuta a vivere e il distress, quello cattivo, il cui eccesso  può generare confusione e gravi effetti psicosomatici. L’80% delle malattie della pelle e delle patologie cardiache e del tubo digerente  ha un’origine nervosa che può essere prevenuta o risolta “affrontando e risolvendo” qualche fastidio psicologico a monte.

Ciò che ci “distressa” è il frutto di una serie di scelte che ci costringono in una situazione che, a lungo andare, ci affligge. Perchè le Feste stressano molti di noi? Perché, col passare del tempo, ci siamo concentrati sulla corsa agli acquisti, su cene interminabili con persone sgradite, su doni inutili e costosi, su una sfilza di auguri che suonano falsi e stereotipati. Invece da bambini, tutte quelle luci, l’attesa della sorpresa del regalo, le vacanze dalla scuola, la neve, l’atmosfera  particolare che si respirava, così densa di suoni e colori, fare l’Albero e il presepe, i dolci speciali… tutto, a Natale, alimentava una favolosa magia.

Pace in terra agli uomini di buona volontà, credo non esista frase più bella e indicata su come vivere ogni giorno dell’anno. Se vuoi star bene, lo devi volere. La Pace non è un caso ma una scelta fatta da tutti e per tutti. Possiamo scegliere se subire queste feste o farle nostre, godendocele. Se le feste sono fatte per i bambini, allora torniamo piccini e cerchiamo di vedere le cose con i loro occhi, senza preoccuparci di apparire ciò che non vogliamo essere. Come i bambini, che litigano per nulla e si riappacificano subito, cerchiamo il lato positivo delle cose, ciò che unisce anziché ciò che separa. E se non ci riuscite, cercate un bimbo che ve lo spieghi, di solito sono bravissimi, e fate tutto, ma proprio tutto, quello che vi dirà. Nella peggiore delle ipotesi vi divertirete, nella migliore, imparerete qualcosa che avete dimenticato. Sono melenso? Forse. Ma ho passato troppo tempo con malati, tossicodipendenti, alcolisti e altri casi sociali, in strutture residenziali: per Natale non avevano nessuno perchè si erano bruciati tutte le relazioni possibili e non riuscivano più a costruirne altre. Abbiamo avuto in dono solo questa vita, ringraziamo cercando di viverla nel migliore dei modi.

dott. Enrico Piccinini

psicoterapeuta

Ricevo presso i miei studi di:

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