Il ridere terapeutico

Il Riso come fattore terapeutico (Educazione alla Gioia)
Presentazione di un corso di gruppo.

Il sorriso, insieme al gioco, rappresenta la nostra prima forma di approccio al mondo, di scoperta e di conoscenza. Recuperare queste due forme ci permette di ritrovare una nuova fonte di energia per il nostro Ben-Essere. “Il riso fa buon sangue” non è solo un modo di dire, infatti durante una crisi di riso succede un vero e proprio miracolo fisiologico. Nel riso si impegnano più di 60 muscoli, per piangere ne usiamo meno di 20.
Si modifica la respirazione, si usa il diaframma (pochi lo fanno normalmente), si rinnovano le riserve di aria nei polmoni (come durante lo sbadiglio). Si mobilitano le fasce muscolari più profonde (semi involontarie), soprattutto del ventre, creando un tonificante automassaggio rilassante. Il cervello si “distrae”, i pensieri negativi perdono il loro potere paranoico, la mente si distende, la vita sembra migliore. Come il sonno, il ridere migliora la capacità del cervello di pensare lucidamente, scioglie la paura, esorcizza i cattivi pensieri. Infine il ridere è un atto filosofico, un atteggiamento verso la vita. Crea una coscienza diversa del proprio rapporto con la vita e con la morte. Ingenera il sospetto che, sotto le apparenze, il mondo sia diverso, suggerisce altri valori esistenziali.
Per questo ridere è zen. Anzi, come dicono alcuni maestri, ridere è lo ZEN.”
Già nel Buddismo, infatti, c’è chi sostiene che 15 minuti di risate corrispondono a 6 ore di meditazione. Non siamo tutti uguali, ma 15 minuti di risate fanno bene a chiunque e comunque.
Per gli Indù, invece, la creazione dell’universo è stato il risultato di uno scherzo degli dei. Da noi la psico-neuro-endocrino-immunologia riporta sempre più spesso correlati positivi tra riso e benessere psico-fisico.
Questo corso è basato su un lavoro di gruppo, con diversi incontri: ogni incontro vede miscelate la parte teorica e quella pratica.
Per quanto riguarda la prima, si approfondisce la Psicologia dell’Umorismo, da Freud fino alle teorie sulla Comunicazione.
La parte pratica del laboratorio mette le persone direttamente in gioco, attraverso il corpo, principale veicolo di comicità, con semplici esercizi–gioco, tesi a far lievitare le possibilità espressive e comiche dei partecipanti, attraverso l’umorismo verbale per lavorare sulla mente, per lo scompaginamento dei consueti binari del linguaggio, il tutto per tentare di superare rigidità e schemi mentali spesso fonti di disagio e malessere.
Questo corso è un viaggio interiore alla ricerca della componente bambina che tutti possediamo, per ricongiungerci alla parte di noi che detiene le energie più genuine, quella dell’intuizione, dell’istintività, del gioco, del riso, come i bambini che, in modo spontaneo e naturale, cambiando la funzione degli oggetti trasgrediscono regolarmente gli schemi della percezione del mondo circostante ed usano il riso come funzione centrale dell’intelligenza emotiva, cioè come un semplicissimo ed efficace strumento di comunicazione e seduzione. Insomma si tratta di un vero e proprio ITINERARIO alla ricerca del nostro benessere interiore, della nostra risata liberatoria ed energetica, un’esperienza di divertimento e scoperta, un itinerario che parte dal principio che la risata allunga la vita, lenisce il dolore, rende più produttivi sul lavoro e aiuta a guarire da alcune malattie. Facendo la “risata-terapia” dentro di noi può avvenire un profondo cambiamento psico-fisico: se ne giovano l’intero organismo, il nostro io profondo, l’idea stessa che abbiamo della realtà; e quando tali cambiamenti diventano stabili, si giunge ad una sorta di sorriso interiore che noi avvertiremo come serenità e benessere e gli altri come disponibilità ed amore.

Bibliografia:
S. Fioravanti, L.Spina: la terapia del ridere, Red edizioni 1999.
W. Frye, Manuale di humor in psicoterapia. Astrolabio.1990.

dott. Enrico Piccinini

psicoterapeuta

Ricevo presso i miei studi di:

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